Il termine cellulite, etimologicamente indica un’infiammazione acuta di cellule non ben precisate. I mass media hanno, pero, da anni utilizzato questo termine per indicare una situazione inestetica del corpo femminile.
Il termine improprio di “cellulite” comprende un quadro di inestetismi a livello della faccia supero-esterna della coscia.
Tra le cause della formazione di quest’alterazione fisiologica trova posto preminente una predisposizione genetica di base, variamente influenzata da squilibri alimentari, erronee abitudini di vita, scarsa attività motoria ecc.
È caratterizzata da un’infiltrazione d’acqua e da un accumulo di grasso localizzato.
La formazione della cellulite corrisponde ad un’effettiva trasformazione dell’ipoderma.
La cellulite non appare improvvisamente, ma ha una precisa evoluzione e una sua diversa gravità.
Se non curata, questo processo porta all’atrofizzazione dei vasi capillari e all’infiltrazione di grasso negli spazi intercellulari con formazione di noduli cellulitici doloranti.
La cellulite si manifesta in vari modi e in varie parti del corpo.
La fase iniziale si materializza in una sofferenza modesta della circolazione venosa e linfatica che agisce sul tessuto cutaneo e sottocutaneo, arrivando ad una loro degenerazione.
Al rallentare della circolazione venosa, si crea un ristagno nelle zone interessate, di sostanze di rifiuto, le quali si infiltrano nelle intersezioni sottocutanee, dando luogo al processo infiammatorio noto come cellulite.
La cellulite si divide in tre fasi di crescita:
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